Il sale marino 

Sole, mare, vento

«Chi di saline vuole veramente discorrere, occorre che giunga qui, nell’occidente della Sicilia, su questa platea litoranea che copre una superficie di 1.400 ettari circa; vecchie, vecchissime saline, fondate già dai fenici» (Voltaire). 

Le notazioni più antiche, risalenti al 1154, descrivono già Trapani circondata completamente dal mare e dalle saline.Trapani capitale del sale, quindi  una capitale predestinata,dal momento che non vi è posto al mondo dove uno scenario immutato nei secoli si presenta agli occhi dei visitatori.

Nonostante le innovazioni del ciclo produttivo, che sono state attivate con gradualità durante i secoli, l’area rappresenta ancor oggi un sistema ecologico, equilibrato naturalmente.

Il sistema salina, infatti, si alimenta di materia organica (plancton) ed inorganica (acqua marina), mentre l’energia utilizzata è quella solare ed eolica. Le relazioni funzionali fra le diverse parti di questo complesso organismo definiscono un ecosistema naturale ineguagliabile. 

Un’oasi ecologica

Ambiente e tradizioni

La conservazione dell’ambiente è una prerogativa insita nella salicoltura stessa, la salina infatti si può considerare un ambiente creato a 4 mani dall’uomo e dalla natura ed è uno dei rarissimi esempi di collaborazione virtuosa fra il genere umano e l’ambiente. Prova ne è che le nostre saline, grazie all’enorme biodiversità che sono in grado di catalizzare, sono riserva naturale protetta dal 1991.

Per l’azienda, fin dalla sua nascita la vicinanza al territorio ed alle sue tradizioni sono dei capisaldi. Tra i diversi interventi fatti per la salvaguardia dell’ambiente ricordiamo il restauro originale di alcuni degli antichi mulini a vento della salina, simboli della tradizione salinara di Trapani e Marsala.

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